lunedì 22 settembre 2008

Non tutti possono fare tutto

Questa mattina mi sono svegliata alle quattro meno venti per accompagnare mio padre all'aeroporto (è il tipo che deve essere lì un mare di tempo prima nel caso capitassero degli imprevisti, al contrario di me che ho rischiato di perdere l'aereo non so quante volte. Ma quella è un'altra storia di cui magari vi racconterò in futuro), quindi, anche se sono le 10.30 per me è come se fosse pomeriggio inoltrato :-)

Ultimamente e soprattutto tra ieri e oggi, sono successe un sacco di cose e sono stati fatti dei discorsi che mi hanno fatto pensare.

Mungle Mungle...
Mi sono posta due domande:

Quante persone non sono portate a fare certe cose e le fanno lo stesso, male per giunta?
E quante persone fanno un determinato lavoro che dovrebbe essere fatto per passione mentre lo fanno solamente per i soldi?
Ultimamente, ahimè, sto bazzicando spesso negli ospedali e noto, che proprio il lavoro del medico, che deve essere fatto a mio avviso solamente per passione, bravura, attenzione, capacità di ascolto, e amore per lo studio (non possono mai fermarsi di studiare) , molto spesso viene fatto solamente per denaro.
Medici scorbutici che trattano male i pazienti (empatia pari a zero), o che forniscono delle diagnosi o delle cure errate.
Ma io dico, perchè non passarsi una mano sulla coscienza e capire che determinati mestieri nei quali devi dare non soltanto un supporto di tipo "fisico" ma anche di tipo psicologico, non tutti possono farli?
Anche a me sarebbe piaciuto fare il veterinario o il dentista, ma alla fine mi sono resa conto che non sono portata.
Nella casa di campagna abbiamo un pastore maremmano che ieri si è presentato (dopo giorni di assenza per seguire le cagnoline in calore) con una zampa distrutta, probabilmente avrà litigato con qualche cane o chissà dove è finito, tanto che gli manca un pezzo di cuscinetto. Nella ferita, profonda almeno quattro centimetri, si è venuta a formare una miasi, in parole povere vi è una colonia di larve di mosca.
Ha la ferita inguardabile.
Io e mia madre eravamo già pronte con guanti e pinzetta per togliere tutte le larve (circa un centinaio), lei avrebbe tenuto il cane mentre io pazientemente toglievo quelle schifezze, ma ci abbiamo perso la speranza. Abbiamo inoltre chiamato il veterinario che oggi non poteva venire e ci ha consigliato di disinfettare la ferita con la creolina e fare una cura di antibiotici.
Con questa soluzione a quanto pare cadranno da sole.
Perchè ho raccontato questa storia?
Perchè questo episodio, come altri, mi hanno fatto capire che pur avendo un amore spropositato per gli animali (mi è successo altre volte di togliere larve o dare assistenza a delfini o tartarughe moribonde) non sono assolutamente portata per fare la veterinaria.
Non avrei mai scelto la carriera di medico (veterinario o altro tipo), perchè, anche se ho voglia di aiutare la gente e gli animali, ed anche se ho lo stomaco forte, non penso che basti solamente questo.
Io sarei capace di piangere nel dire ad una persona che sta morendo di tumore, o vedere la famiglia straziata dal dolore, o dover abbattere un animale anche se lo si deve fare per forza.
E mi domando: perchè io mi devo porre problemi quando devo confrontarmi con la gente e altre persone se ne fregano altamente e pensano solamente a se stessi e alla loro carriera?
Qui in Sicilia penso la situazione sia peggiore che altrove.
Grazie al nostro ex bel personaggino, condannato per mafia ed ancora lì sul podio, votato da un sacco di persone, abbiamo il fior fior dei medici.
Come dice mia madre, hanno talmente faticato che hanno la lingua sudata!
Io direi la lingua pezzata da tutto il leccare...

So che è utopia, ma sarebbe bello se non si andasse avanti di spinte e raccomandazioni varie, ma solamente di forza di volontà e capacità.
Forse in quel caso eviteremo, com'è successo, che devo essere io a chiedere al medico, dopo che una persona con dolori lancinanti viene curata per due ore (e dico due) per coliche addominali, se per caso, dati i sintomi, si poteva trattare di coliche renali.
E' bastato un colpetto al rene destro che tac, si è scoperto che effettivamente non erano addominali, ma coliche renali e la cura di due ore non era servita a nulla (che la cura era inutile l'avevamo notato dal contoncersi e dalle lacrime della persona che avevo accanto).
Cosa ci voleva a rendersene conto subito?
Non mi reputo un pozzo di scienze, nè un testone intelligente, semplicemente leggo, e come so farlo io e tutte le persone che stanno leggendo questo blog, potrebbero farlo e mettere da parte la presunzione di sapere tutto, anche i medici che hanno passato per lo meno 20 anni della propria vita sui libri (considero le raccomandazioni e nessun anno fuori corso).

Hanno in mano la vita di persone e di animali che volente o dolente si fidano di loro, e quando capitano gli sbagli non sono mai banali. Non stiamo parlando di un errore stupido come il confondersi tra uno chanel numero 5 e il 19!

Gli errori dei medici si ripercuotono sull'esistenza di un individuo.
Conclusione?
Pensateci bene prima di fare quel benedetto concorso per entrare in medicina.

Mancano fabbri, agricoltori, giardinieri, idraulici e falegnami, che tra l'altro una chiamata ti viene a costare quanto una visita specialistica. Perchè non provare a farli?
Attenzione però, anche per quelli ci vuole bravura e passione ma per lo meno non rischi di ammazzare la gente.

Viva la sanità in Sicilia, olè!

3 commenti:

Alessandro ha detto...

SKANKA!
non pensavo fossi una scrittrice.

PS. Ma qualcuno legge ciò che scrivi (oltre te ovviamente).

Baciuzzi
Sandro

cabubi ha detto...

Ciao Sandrocchio.
Ci sei pure tu, bene!
Strano, ma vero, questo blog viene letto da diversa gente.
Quando diventerò ricca e famosa potrai dire in giro che mi conosci :-D :-D
Baci Baci, ci vediamo su facebook, anzi, feissibucchi.

Alessandro ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.